Partita della Pace, la delusione di Maradona. Caro Papa, la prossima volta fatela a Napoli!

Che emozione Diego, grazie per averci ancora una volta regalato attimi di infinito con il tuo sinistro. Grazie per essere andato sotto la tribuna a salutare la gente nonostante l’ora, dimostrando ancora una volta che sei il più grande per il popolo che ti acclama, e chi se ne frega se qualcuno in giacca e cravatta si mette a fare il moralista dicendo che non sei un esempio.

Eppure a fine partita eri un po’ deluso, e ti confessiamo che nonostante l’immensa ed impagabile felicità di averti rivisto in campo, lo eravamo anche noi presenti all’Olimpico. Il motivo lo hai detto a chiare lettere ai microfoni di Milly Carlucci: “La gente che non è venuta oggi qua saranno felici, ma sicuramente mancano e lo sanno bene anche loro”. Peccato, hanno perso una pagina di letteratura calcistica scritta sull’erba poggiandoti pure sui chili di troppo. E poi gli emozionanti palleggi con due discepoli tra i migliori degli ultimi 20 anni di calcio: Totti e Ronaldinho. E poi la mano de Dios che per un momento è ricomparsa quando hai stoppato un pallone alto difficile da addomesticare: uno spettacolo grandioso che meritava un’altra cornice di pubblico.

Eppure gli argentini ed i napoletani avevano trasformato la tribuna Tevere in un mini San Paolo intonando cori che dopo 30 anni non passano mai di moda. Già, i napoletani, immaginate se una partita del genere fosse stata giocata allo Stadio San Paolo con il ritorno sul rettangolo verde del suo figlio prediletto dopo quel maledetto Napoli-Bari del 1991. Siamo quasi certi che almeno 50mila spettatori avrebbero affollato gli spalti dell’impianto di Fuorigrotta valorizzando anche gli altri artisti in campo. Ci pensi Papa Francesco, lui è un uomo di grandi capacità comunicative, la prossima Partita della pace dovrebbe giocarsi a Napoli.