Da Pavoletti a Giak, quanti addii: ecco la folta lista dei partenti del Napoli

Qualcosa si muove, ma non è abbastanza e, anzi, è poco più di nulla. Come riporta l’edizione odierna del Mattino, dei molti giocatori che deve smerciare (condizione essenziale per potere poi comprare), ieri il ds Giuntoli ha fatto passi avanti solo per Grassi: gli ha comunicato che non partirà per Dimaro e che gradirebbe se accettasse l’ offerta del Chievo. Poca roba: però tra quelli in più sono tante le stelle comete, quelle passate alla velocità della luce senza lasciare tracce. Ecco: Giaccherini, Pavoletti, Sepe, Tonelli, Leandrinho.

Considerare Pavoletti o Giaccherini esuberi è persino inelegante. Sono, semplicemente, seconde (o terze) scelte dell’ allenatore. E se l’ allenatore si chiama Sarri, l’ etichetta rischia di condannarli a un altro anno di passione. Delle loro cessioni, insomma, non ne risentirebbe il valore della squadra.

Non è certo un esubero Tonelli che, superata la pubalgia, avrebbe davanti i grossi problemi che si chiamano Albiol, Koulibaly e Maksimovic. È sul mercato, ma non andrà via gratis: anzi, magari potrebbe anche restare e ad andare via sarebbe Chiriches. Tonelli, famiglia di luminari fiorentini, è stato pagato 7 milioni di euro, per tre gare giocate (e due gol fatti). Attende il riscatto. Sarri lo tiene in alta considerazione: in dodici mesi, però, il suo rendimento è stato basso.

Anche Pavoletti è un intrigo non di poco conto. Paga, in particolare, un prezzo alto: il costo sostenuto dal Napolia gennaio per convincere il Genoa. Circa 15 milioni di euro, di fatto tra i 10 giocatori più costosi del Napoli. Dieci gare col Napoli e zero gol. Nelle gerarchie della prima punta è dietro a Milik e Mertens. Non giocherebbe mai. Ma a quel prezzo nessuno lo vuole: ci sono Udinese, Lazio e Fiorentina che bussano alla porta. Ipotesi prestito sul tavolo. Oneroso, s’ intende.

E che dire di Giaccherini? Un soldatino che si è sempre mostrato disponibile con Sarri e gli altri. 19 gare in tutto giocate (da titolare solo due e in entrambe le volte ha fatto gol) era il pupillo di Antonio Conte.
Ma questo non è bastato per entrare nelle grazie di Sarri. Nulla di personale, per carità, ma proprio Giak non riesce ad avere feeling col gioco di Sarri. Andrà via, magari alla Lazio o al Torino. Che pure l’ anno scorso diede vita a un bel braccio di ferro col Napoli per strapparlo al Sunderland.

Tra esuberi e crisi di malinconia il parterre de roi offre nomi di primissimo piano. Sepe è tornato alla base dopo aver pellegrinato tra Empoli e Firenze. Ma neppure un minuto è sceso in campo. È in lista di sbarco, anche se la tentazione è di lasciare tutto come è adesso, ovvero Reina titolare e Sepe (promosso) suo vice.

Infine Leandrinho: è un vero talento, che Giuntoli ha inseguito per dodici mesi almeno. Deve e vuole giocare, anche perché le beghe legali con il Ponte Petra lo hanno portato a uno stop di quasi 9 mesi. Potrebbe andare al Benevento, anche per gettare le basi a una sinergia campana. Lui, al contrario degli altri, essendo del 1998, non ha problemi di inserimento nella lista dei 25, come Ounas peraltro: per gli under 21 non ci sono infatti limitazioni.