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Pazienza: “Scudetto e Champions, nulla è precluso! Mertens come Lavezzi. Il ricordo più bello…”

Interviste
1 Febbraio 2017 09:05 Di redazione
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L’ex azzurro Michele Pazienza, ha rilasciato un’intervista sulle pagine del Corriere dello Sport: “E’ tutto in mano, anzi nei piedi degli azzurri: non devono assolutamente commettere l’errore di sottovalutare una squadra che sulla carta appare inferiore. Ho idea che possano subito rialzarsi dopo la battuta d’arresto col Palermo”.

Col Napoli dunque un feeling particolare. “Non è stato amore a prima vista, ma poi è sbocciato in una maniera dirompente. Quando i tifosi hanno realizzato che davo tutto me stesso per la maglia, che uscivo sempre stremato dal campo, mi hanno accolto con quel calore che li contraddistingue. Come hanno fatto ad esempio con Blasi ed altri centrocampisti con le mie caratteristiche. Quelle di rottura del gioco altrui, principalmente. Napoli ti fa sentire grosse pressioni ma ti dà anche enormi motivazioni”.

Restando in tema “centrocampisti”, quale degli attuali le si avvicina maggiormente? «Per caratteristiche non v’è dubbio che possa essere Diawara. Io però per arrivare ai massimi livelli ho dovuto studiare ed impegnarmi sempre a fondo, ma lui per me è una vera forza della natura. L’intero centrocampo azzurro è una forza della natura: il Napoli ha una rosa completa in ogni settore e gioca un calcio altamente spettacolare».

Secondo lei dove potrebbe arrivare quest’anno? «Ovunque. Ritengo la Coppa Italia un obiettivo ampiamente alla portata e poi, in ottica campionato, sono convinto che il discorso non sia ancora chiuso. Il Napoli deve provarci sino in fondo, concentrandosi sulle singole partite. La Juve potrebbe perdere ancora colpi».

E la Champions? «Nulla è precluso anche lì. Col gioco di Sarri, che costringe gli avversari a correre molto, il Real Madrid potrebbe ritrovarsi in difficoltà. Sono talmente attratto da questa sfida, che il 7 marzo tornerò al San Paolo con i miei figli. Ancora troppo piccoli per ricordare quelle atmosfere uniche».

C’è un Mertens incontenibile. «Per alcuni versi somiglia molto al mio amico Pocho Lavezzi. Entrambi capaci di saltare l’uomo in un solo scatto, due formidabili attaccanti. Dries più realizzatore».

Il ricordo più bello ed il rimpianto. «Il giorno più bello fu quando nel 2011 realizzammo di dover disputare la Champions pareggiando con l’Inter al San Paolo. Il rimpianto? Quello di non essere riuscito a restare a Napoli per il resto della carriera».

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