Processo Alto Piemonte, Agnelli: “Nessuna pressione mafiosa da parte di Dominello”

Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha testimoniato questa mattina all’udienza preliminare del processo Alto Piemonte riguardante le infiltrazioni della ‘ndrangheta nella curva bianconera. “Nessuna pressione mafiosa da parte di Rocco Dominello. L’ho incontrato in alcune occasioni assieme a Fabio Germani (ultras imputato ndr) e Alessandro D’Angelo (security manager della società bianconera ndr) per gli auguri di Natale, ma non ho mai avuto idea che fosse ‘ndranghetista. La Digos sapeva di questi incontri e non ha mai detto che facesse parte della criminalità organizzata” le parole pronunciate da Agnelli secondo quanto riferisce Torino.Repubblica.it.

“Le pressioni non ci sono state né su Agnelli né sui suoi collaboratori più stretti e suoi dipendenti: negli incontri si parlava di questioni legate all’organizzazione del tifo” sottolineano Ivano Chiesa e Domenico Putrino, avvocati di Dominello. I legali quindi aggiungono: “Rocco è un incensurato che non ha nulla a che fare con la criminalità organizzata. Agnelli ha ammesso che veniva tenuto in una certa considerazione perché aveva ottimi rapporti con l’allora allenatore della Juve Antonio Conte il quale voleva che i tifosi fossero il dodicesimo uomo in campo”. Esclusivamente da qui il rapporto con Agnelli.