IL PUNTO – “Beato Allegri che non ha di questi pensieri” avrà pensato Sarri. Ecco cosa serve al Napoli

Dai bianconeri di Torino ai bianconeri di Istanbul l’insidia per il Napoli resta la stessa: finire fuori da tutti i giochi con largo anticipo sugli obbiettivi tracciati in estate. Siamo al classico momento della verità. Sabato allo Stadium juventino la squadra sul piano del gioco ha tenuto testa alla capolista finendo però per pagare gravi disattenzioni difensive. La stessa causa che nel match di andata contro i turchi aveva determinato il traumatico scivolone che ha riaperto la questione qualificazione.

Stasera a Istanbul è atteso il riscatto. Callejon e Maggio, Jorginho e Reina, prodighi di regali ai turchi nell’andata, ai quali si aggiunge Insigne per quel rigore calciato sul portiere prima che Gabbiadini realizzasse quello del temporaneo 2­2. Da loro innanzitutto ci si attende la riscossa. Ecco, sarebbe bastato congelare il punticino al San Paolo e oggi faremmo progetti di allegria invece di stare qui a invocare una reazione decisa, coraggiosa, da Hamsik e compagni alle prese con la depressione da Pipita. È una missione da uomini veri, tipo marine che vanno a riprendersi il compagno fatto prigioniero. Il classico blitz.

Bisogna che tutti tirino fuori il meglio e che Sarri non sbagli le scelte. Gabbiadini dovrebbe giocare dall’inizio magari al posto di Mertens, gran protagonista (una rete e due penalty procurati) nell’andata: il tecnico ha lasciato il dubbio e poi magari terrà fuori Insigne, il ribelle pentito, tra quelli più brillanti a Torino, però. Insieme con le scelte conterà lo spirito di gruppo: nella bolgia turca ci vuole la tempra giusta, affrontando la sfida come se fosse decisiva. E può anche esserlo.

Il Napoli perdendo metterebbe a totale repentaglio un girone non difficile, iniziato con due vittorie: ora serve almeno un punto per evitare una clamorosa e sportivamente tragica eliminazione. Il Benfica ospita la Dinamo Kiev, fanalino di coda. Se i portoghesi non si buttano via, stasera ce li ritroviamo a quota 7. E il Napoli deve andare a Lisbona, il che vuol dire che superare al San Paolo gli ucraini salendo a 9 può non bastare. Un punto stasera oppure a Lisbona (andata 4­2 per il Napoli). Occhio, battendo il Besiktas e poi gli ucraini, ci si assicurerebbe la qualificazione, ma non il primo posto: i portoghesi con tre successi arriverebbero a 13.

«Beato Allegri che non ha di questi pensieri» avrà pensato Sarri nelle ore della vigilia soppesando le mosse da fare. Già, la Juve domani giocherà in relax (o quasi, considerata la tempra del suo allenatore), anche se il Lione scarso non è. Ma oggi concentriamoci sul Napoli, che abbiamo il rospo Roma ancora da digerire.

di Nicola Cecere – La Gazzetta dello Sport