Quattro cessioni e tesoretto da 50 milioni: dopo il preliminare uno tra Chiesa, Keita o Zinchenko in azzurro

Come evidenzia l’edizione odierna del Corriere dello Sport, esiste un tesoretto, è nascosto nel destino incerto di quattro (ma anche di più) calciatori che presto potrebbero appartenere ad altre realtà. Zapata, Pavoletti, Strinic e Tonelli: rappresentano un «surplus di opportunità» ed hanno una valutazione economica notevole, al quale unire ingaggi consistenti che certificano il loro valore ed anche la crescita di una società che, negli anni, s’è rinforzata nelle seconde linee, non solo nei suoi principali protagonisti.

Quanto vale questo poker che il Napoli, per invidiabile abbondanza, ha scelto di non inserire in lista per la doppia sfida di Champions col Nizza? Zapata ha un valore di mercato di oltre venti milioni (fu pagato appena sette nel 2013), Pavoletti costa quindici (la stessa cifra spesa per acquistarlo dal Genoa a gennaio), Tonelli vale dieci (stessa valutazione d’acquisto) e Strinic, ingaggiato nel gennaio del 2015 a parametro zero, può andar via per circa quattro milioni.

Aggiungendo a questo totale gli ingaggi (tutti superiori ad un milione a stagione) si sfonda, e facilmente, il muro dei cinquanta milioni di euro: è un banale calcolo matematico, una logica conseguenza del mercato, una risorsa per il futuro, perché dopo il preliminare Champions qualcos’altro accadrà e contare su un tesoretto simile potrebbe anche ridurre le distanze tra sé e gli obiettivi individuati da tempo (Chiesa ed anche Keita, oltre al giovane Zinchenko).