Rapporti Juve-‘Ndrangheta, ammissione di Agnelli: una intercettazione incastra il manager
Come rivela l’edizione odierna del Corriere della Sera: “Il mantenimento dell’ordine pubblico soggiace a volte a delle necessità che, pur malvolentieri accettate, perseguono uno scopo primario: appunto il mantenimento dell’ordine pubblico”, premette Andrea Agnelli, nell’inchiesta sui rapporti Juve-‘Ndragheta per i biglietti dello Stadium. Tra i 23 indagati ci sono Rocco e Saverio Dominello, difesi dall’avvocato Domenico Putrino, secondo procura e gip legati alla cosca Pesce Bellocco di Rosarno.
Tra le intercettazioni ritenute rilevanti dagli inquirenti c’è una telefonata tra Rocco Dominello e Alessandro D’Angelo, il security manager della Juve, non indagato. Agnelli difende l’operato del suo dipendente: «È una persona che conosco da sempre, di mia fiducia e che mi dà, nell’inevitabile confronto con i gruppi, dimostrazione di correttezza e di onestà». «Nel caso delle richieste di biglietti — puntualizza — la vendita è stata fatta avendo in mente esclusivamente l’obiettivo di disinnescare potenziali tensioni create dagli ultrà».