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Reja: “Un episodio al San Paolo, il momento più commovente della mia carriera! ADL coraggioso con Sarri”

Interviste
3 Novembre 2016 08:52 Di redazione
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Napoli-­Lazio apre il cuore di Edy Reja. L’ex allenatore azzurro ha rilasciato una lunga intervista sull’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport: Fino al 2012 la prima parentesi, nel 2014 il bis per rilevare Petkovic. Reja, Napoli-Lazio che cosa le ricorda personalmente? «Sul piano emotivo, un episodio molto bello quando con la Lazio sono tornato per la prima volta a Napoli da ex (3 aprile 2011, ndr). Uscito dal sottopassaggio, vidi la gente in piedi ad applaudirmi fino a quando non raggiunsi la panchina. Lo ritengo il momento più commovente della mia esperienza di allenatore. Sul piano professionale, da ex al San Paolo ho sempre cercato di farmi valere in chiave tattica: conoscevo bene gli avversari…».

Una sorpresa la Lazio al quarto posto? «Sì, stanno seguendo una linea con i giovani che sta pagando anche per altri club come Milan e Atalanta. Almeno in questa fase del campionato. Conterà molto la spinta dei più esperti per dare ai ragazzi la forza per esprimersi al meglio».

Una rivelazione Simone Inzaghi allenatore? «Sì, perché è alla sua prima vera esperienza in A dopo le ultime gare del campionato scorso. Molto bravo ed equilibrato nel senso che comprende quando è il caso di non andare allo sbaraglio considerando i valori degli avversari. Intelligente nella lettura delle partite in corso. Ha
saputo dare sicurezza alla squadra».

Il presidente Lotito ha scelto bene? «È stato bravo, ma anche fortunato. Se fosse arrivato Bielsa non so come sarebbe andata a finire. L’argentino è un trascinatore, ma l’impatto col calcio italiano poteva metterlo in difficoltà».

Con Inzaghi la Lazio è rinata? «Tutta la squadra ha qualità. E potrà dare di più col rientro a tempo pieno di Biglia, fondamentale per la sua esperienza anche a livello internazionale. Ha grandi attaccanti. Al di là di alcuni aspetti caratteriali un po’ bizzarri, Keita ha mezzi importantissimi. Andato via Candreva, Felipe Anderson potrà sostituirlo se troverà come sta accadendo quella continuità che può farlo diventare straordinario per velocità e tecnica. E ho sempre apprezzato Immobile: fa reparto da solo. Ma la forza della Lazio sono anche gli elementi esperti che conosco bene. Marchetti l’ho voluto io alla Lazio. Conta tanto il mio vecchio Radu, così come Lulic, il mio cavallo (ride, ndr). Sono gente che sa fare gruppo e armonia nello spogliatoio. E dà molto pure De Vrij, che ora però è infortunato».

Le piace il Napoli di Sarri? «Tanto perché gioca davvero bene. Merito dell’allenatore. Stimo molto Sarri sin dai tempi di Empoli quando lo seguivo per i movimenti attuati dalla difesa e negli sviluppi della manovra in fase offensiva. Mi sembrava di vedere giocare il Barcellona sul piano del fraseggio . Il suo lavoro sta rivalutando la scuola degli allenatori italiani».

Anche De Laurentiis ha saputo scegliere il tecnico? «Bravo e coraggioso, perché lo ha portato da Empoli a Napoli: non era affatto facile».

Al Napoli ora manca più Higuain o Milik? «Milik, perché il suo infortunio ha privato la squadra dell’elemento in grado di concretizzare il gioco. Higuain è di un altro livello: straordinario l’anno scorso con i 36 gol. Ora punto però su Gabbiadini che è un ottimo elemento».

Come finirà al San Paolo? «Partita aperta ad ogni risultato. Il Napoli potrebbe risentirne sul piano fisico per l’impegno di martedì in Champions. In campionato deve ritrovare una certa brillantezza. Sarà un ostacolo difficile per la Lazio, che però col suo tridente d’attacco può creare problemi alla difesa del Napoli».

Sfida con vista sulla Champions? «Il Napoli può recuperare in classifica. Anche se la Roma ha qualcosa in più, ma deve trovare nelle vittorie quella continuità che ha nel gioco. La Lazio presenta un’identità tattica ormai acquisita a differenza di altre squadre come il Milan che a quel livello deve ancora arrivarci. La gara del San Paolo sarà importante. E anche molto bella. La vedrò con tanta passione perché ci sono le mie squadre…».

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