REPUBBLICA – Napoli uscito a testa alta, ADL no. Giocatori offesi dal patron

L’edizione odierna de La Repubblica, commenta così la reazione del patron azzurro dopo il ko con il Real: “Tutto discutibile, tranne il meritato plauso per i 60 mila di Fuorigrotta, impregnato peraltro di un po’ di populismo. De Laurentiis, che in trasferta non si vede quasi mai, si era infatti espresso in passato in modo assai diverso, a proposito del trattamento che devono sopportare i tifosi al seguito degli azzurri in mezza Italia. «I cori contro di noi non mi offendono, ci rido su: trattasi di semplici e inoffensivi sfottò da stadio, a Napoli potrebbero anche accettarli come uno stimolo per risollevarsi, invece di prendersela così tanto». Correva l’ anno di grazia 2013 e in Figc si erano inventati un neologismo ipocrita: “discriminazione territoriale”, per chiudere le curve più becere senza parlare apertamente di razzismo.

Meglio di niente, peraltro. Ma all’ indomani di una sconfitta a Torino, avvelenata dall’ accoglienza “poco ospitale” dello Juventus Stadium, il volubile presidente chiuse la vicenda a modo suo. «Sono già passate 24 ore: volete che mi ricordi ancora di quello che è successo ieri in quello stadio?». Figurarsi a distanza di circa un lustro, allora: un lasso di tempo siderale per uno come lui, capace di cambiare posizione alla velocità della luce. De Laurentiis adesso si è convinto a rispolverare la questione meridionale, scuotendo città e club. «Forse non avevo dato il giusto peso alla cosa, in passato». Il presidente si porta sulla coscienza l’ elezione al vertice della Figc di Carlo Tavecchio, il cui primo atto fu l’ abolizione della regola sulla “discriminazione territoriale”.

Gli slogan razzisti dei rispettivi ultrà costavano ai club la chiusura di un settore, il più delle volte delle curve: ora nella peggiore delle ipotesi una multa dalla modesta entità. Ci sta che ADL abbia sinceramente e finalmente cambiato idea, sul punto: resta il fatto, però, che non ha ostacolato la rielezione ai vertici federali di Tavecchio, limitandosi ad astenersi nelle votazioni di lunedì. Ma il lato meno chiaro della vicenda è un altro: perchè sollevare il problema subito dopo il ko con il Real, macchiando la bella serata del San Paolo? Che c’ azzeccava il razzismo con lo stupendo show dell’ altro ieri? Alzare un polverone, forse, è servito al patron per rimettere insieme un po’ di cocci: accusando i media di avere inventato di sana pianta la sua lite con Sarri. C’ è sempre bisogno di un capro espiatorio, per i ko. Perfino dopo quella col Real. Il Napoli è uscito a testa alta dalla Champions, De Laurentiis meno. Pure i giocatori si sono offesi per le critiche ricevute al Bernabeu“.