Rossi: “Tutta la verità sul mio no al Napoli. Ecco le percentuali per la partita col Real”

Paolo Rossi, ex attaccante di Juve, Vicenza e Nazionale, ha rilasciato un’intervista sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno: «Il Napoli ce la può fare, ma saranno fondamentali due cose: fare un gol nei primi venti minuti e poi non prenderne. Io in azzurro? Acqua passata, dobbiamo tornare indietro a ottobre del 1979, giocavo con la maglia del Perugia e dissero che avevo rifiutato in estate il trasferimento al Napoli. In verità non era così, avevo parlato solo 10 minuti con Ferlaino e avevo capito che non c’ era ancora intenzione di mettere su una squadra competitiva. Così scelsi Perugia».

E il pubblico non la prese bene «Direi proprio di no, ho ancora nelle orecchie i fischi (90.000 napoletani dotati di fischietto, ndr), ma poi per il resto il mio rapporto con Napoli è sempre stato meraviglioso, ho tanti amici da voi».

Veniamo al match di ritorno di Champions, come ci arriva il Napoli?
«Fino a 20 giorni fa avrei detto benissimo, ma il calcio è strano, gli azzurri vengono da un momento non proprio felicissimo. Le sconfitte possono avere conseguenze sull’ aspetto psicologico e inficiare il rendimento. Ci sono rischi anche sulle motivazioni, visto la distanza dalla prima in campionato e il match di Coppa Italia».

Lei come affronterebbe la difesa dei madridisti?
«Vanno attaccati subito, con determinazione, senza però scoprirsi. Segnare subito può far giocare più tranquilli. E poi il Napoli se la può giocare. La squadra di Sarri fa del possesso palla e del ritmo la sua forza, ma purtroppo non sa gestire bene i momenti chiave del match».

Nella gara di andata si sono visti pregi e difetti del Napoli «È una squadra che gioca un bel calcio, produce e crea molte occasioni segna tanto, certamente fa della spinta offensiva la sua forza, peccato che però commetta sempre gli stessi errori difensivi, spesso di distrazione. Forse anche il centrocampo nella fase di non possesso dovrebbe dare una mano maggiore alla difesa».

Se lo immagina un Rossi al centro dell’ attacco del Napoli di Sarri?
«Visto come e quanto segnano i centravanti sarei andato a nozze, qualche golletto l’ avrei fatto anche io. Ma più guardo il calcio di oggi, più vedo che vanno a una velocità impressionante e mi domando se sarei stato all’ altezza».

Che pensa di Sarri?
«Mi piace molto, è un allenatore molto competente, non lascia nulla al caso, è molto preparato e la sua organizzazione è super. Il calcio che gioca mi piace, conosco giocatori che lo hanno avuto come tecnico, me ne parlano tutti benissimo. Insomma un allenatore che sta incidendo nel calcio d’ oggi».

E l’ effetto San Paolo?
«Può essere importante. Immagino che ci sarà il pienone, tanto pubblico ti spinge, ti dà le energie che devi pescare in profondità. Poi un applauso in più fa sempre bene. Se la partita dovesse mettersi in un certo modo potrebbe essere decisivo».

Che partita si aspetta?
«Un Napoli aggressivo sin dal fischio d’ avvio, se si riesce a sbloccare il risultato subito la partita cambia e il Napoli avrebbe la possibilità di giocarsela sino alla fine».

Quali i timori?
«Il Real è una squadra imbottita di campioni, può punirti in qualsiasi momento. Il rischio è che faccia come ha fatto a Madrid, ti aggredisca alto e ti impedisca le linee di passaggio. Se poi aggiungi che il Napoli soffre le squadre fisiche capisci le difficoltà del match».

Quante possibilità ha il Napoli di passare il turno?
«Direi 70 a 30 a favore del Real, ma sono idee sulla carta, ogni partita fa storia a sé. Di certo c’ è di fronte una squadra con tanti campioni, nella rosa spagnola non vedo alcun elemento non all’ altezza, con le stelle solite, Ronaldo, Sergio Ramos, Modric e chi ne ha più ne metta».

Che cosa rappresenterebbe per il calcio italiano una eventuale qualificazione del Napoli?
«Una festa incredibile, rilancerebbe il calcio italiano, e poi nei quarti il Napoli diventerebbe temibile per tutti. Davvero una mina vagante che tutti vorranno evitare».