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Rudiger: “Roma è diversa da Torino, lì c’è mentalità vincente”

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25 Maggio 2017 15:25 Di redazione
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Uomo di mercato, oggetto del desiderio di molte big europee, Antonio Rudiger ha rilasciato una bella e lunga intervista alle pagine di “Ultimo Uomo“, da cui prendiamo alcuni estratti.

Si parla di Roma e di cosa manca per raggiungere la Juventus e il difensore tedesco dichiara: “Prima di tutto è evidente la qualità dei giocatori della Juventus. La seconda cosa è che hanno la mentalità vincente. Ma la cosa più importante è Torino. Roma è diversa, lo sappiamo… Sono passati 16 anni da quando la Roma ha vinto lo scudetto, quindi le aspettative delle persone sono molto alte”.

“La scorsa stagione, all’inizio, noi abbiamo vinto tutto e la Juve invece ha perso qualcosa come otto partite – continua a titolo di esempio Rudiger – Se lo stesso fosse accaduto a Roma sarebbe stato… (non trova le parole, ndr) E invece lì non è successo niente. Ma io non mi sento sotto pressione, faccio sì che la pressione non arrivi a me. Ogni giocatore ha una mentalità diversa: alcuni se ne curano e quindi si sentono sotto pressione e non riescono ad essere al 100%. È una cosa importante, penso: se puoi lavorare senza che le persone ti disturbino diventa tutto più semplice”.

Parole che forse fanno emergere una certa insofferenza verso Roma e la vita di Roma e che riaccendono, come se ce ne fosse bisogno, le sirene del mercato. Non è un mistero che l‘Inter abbia da tempo messo nel mirino Rudiger, che potrebbe avere uno stimolo in più a trasferirsi a Milano in caso in cui (molto probabile) Spalletti diventasse l’allenatore dei nerazzurri: “Spalletti mi ha fatto crescere tantissimo – confessa Rudiger – Mi sta insegnando molto in difesa. Penso si veda: da quando è arrivato sono migliorato molto, secondo me”.

Visti i fatti del derby di andata e il recente caso Muntari, il discorso vira anche sul razzismo e Rudiger dichiara: “Non dico che gli italiani siano razzisti. Non mi sembra, però, che la Federazione italiana stia facendo qualcosa per fermare il razzismo. E questo è un problema. Perché in Germania se accadesse una cosa simile si prenderebbero dei provvedimenti. Ma qui non succede niente. È facile dire “No al razzismo”, fare striscioni allo stadio contro il razzismo, ma ad un certo punto devi mettere un limite”.

Fonte – Premium Sport

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