San Paolo squalificato per due anni nel 1970
È accaduto il 28 maggio 1970 allo Stadio San Paolo. Era un giovedì molto caldo e il Napoli affrontava lo Swindon Town nella tanto attesa finale del torneo Anglo-italiano. La formazione azzurra era composta da Trevisan in porta (Dino Zoff era stato convocato in Messico per i Mondiali ’70), Ottavio Bianchi a centrocampo con Gianni Improta, Altafini e Hamrin all’attacco, poi Barison come ala sinistra e ancora Floris, Monticolo, Zurlini, Panzanato e Montefusco. Lo Swindon Town, sulla carta, risultava una squadra più debole ma invece l’allenatore Fred Ford è stato in grado di giocarsela sulla linea mediana, mettendo in gravi difficoltà gli azzurri.
Il Napoli, debole in difesa, soffriva anche la mancanza del capitano Juliano, convocato insieme a Zoff in Nazionale. Dopo appena 24 minuti lo Swindon è riuscito a portarsi in vantaggio con Noble, ma è stato durante il secondo tempo che si è assistito all’affondamento del Napoli. L’allenatore Giuseppe Chiappella non ha potuto contare sulle sostituzioni, che all’epoca non erano ancora consentite, quindi non è riuscito a porre rimedio all’imminente catastrofe. Al 58′ ancora con Noble e al 63′ con Horsfield, solo davanti a Trevisan, lo Swindon travolge il Napoli per 3 gol a 0. A quel punto si è scatenato l’inferno…
Il quotidiano inglese “The Evening Advertiser” ha quantificato, poi, i danni arrecati allo stadio San Paolo, che pare siano ammontati ad ottanta milioni di vecchie lire. L’impianto di Fuorigrotta, a seguito degli scontri, è stato squalificato per due anni in ambito internazionale. Sebbene questa rappresenti una delle pagine più “nere” della nostra storia, va anche ricordato che sul sito ufficiale dello Swindon, la squadra avversaria, sono ancora presenti foto, che ritraggono i calciatori della squadra inglese che festeggiano con alcuni tifosi napoletani…quelli veri!