Sarri: “Juve? Mi avete fatto girare i co…”. ADL: “Agnelli? Datemi 100 mln in più e vinco pure io”

Maurizio Sarri, tecnico del Napoli, nel corso della conferenza stampa di oggi ha dichiarato: “Sulla Juve dico sempre la stessa cosa da tempo in relazione alla stessa domanda che mi viene fatto, perchè bisogna parlare di resa? Ho detto che la Juve è come il Bayern in Germania, il PSG e il Barcellona nei rispettivi campionati. Tutti poi avete scritto e parlato di resa e questo mi ha fatto girare i coglioni, io non sono uno che si arrende, altrimenti non arrivavo dalla seconda categoria alla serie A”.

Sul tema è intervenuto anche De Laurentiis: “Quel che ha detto il mister va interpretato, è chiaro che la Juventus degli Agnelli ha un altro discorso dietro, parlo di aziende. Noi abbiamo ereditato il Napoli e io con umiltà l’ho chiamato Napoli Soccer. Ripartire dalla C mi faceva schifo e tenerezza. Ho preso un bambino appena nato per mano, ora da 7 anni siamo in Europa. Si parla di filo di congiunzione col passato, ma in realtà non c’era più. Avrei potuto chiamare la squadra anche Campani. Noi abbiamo 2 scudetti, non abbiamo una storia come la Juve, se siamo riconosciuti è per i napoletani che sono una testa di serie. In termini calcistici ci sono 2 titoli e il più grande giocatore di sempre, ma senza Ferlaino ora di cosa parleremmo? Io dico di tenerci stretti questi 12 anni. Pensate forse che non mi incazzo perchè non vinco? Ma sto al mio posto pur se ci sarebbe da contestare in blocco. Dicono che ho le visioni, alcune si sono avverate, vediamo se ne azzecco altre. Per cultura si parla sempre di scudetto, speriamo di vincerlo, certo, ma se ne vinci uno e poi per dieci anni sei nell’anonimato, cosa cambia? Datemi 100 mln in più di fatturato e vediamo se non vinciamo anche noi. Ma me la giocherò fino alla fine. Stadio? Gioco in uno stadio che non mi appartiene e con i giornali che mi attribuiscono responsabilità che non ho. Io sono stato già troppo tollerante, il Napoli è andato in Europa al di là dello stadio. Torno per amore di Sarri, della squadra, non per amore dell’impianto”.