Sarri sembra voler indispettire De Laurentiis, a che gioco stanno giocando?

Ricordate le parole del Aurelio De Laurentiis in settimana? Bene, pur confermando la stima e l’affetto per il suo allenatore non erano mancate alcune critiche sulla posizione di Gabbiadini oltre che il mancato utilizzo di alcuni calciatori dell’ultimo mercato. In particolare Rog che non ha ancora esordito in questa stagione. Per rileggere clicca qui 

Cambio Modulo – Addirittura il presidente lo aveva “suggerito” per esaltare maggiormente le caratteristiche di Gabbiadini e che avrebbe permesso un utilizzo maggiore di tutti gli uomini della rosa. Del resto, anche dopo Napoli – Frosinone, nell’ultima di campionato, aveva dichiarato: “Comprerò tanti calciatori importanti, ma poi saranno c**** tuoi farli giocare”…

Scambi di opinioni – Insomma, diversi messaggi, nemmeno tanto subliminali per l’allenatore che, invece, fa finta di non sentire anzi sembra quasi fare un dispetto al presidente. Pronti via,  si va in campo per Napoli – Lazio e Sarri, incurante di qualsiasi consiglio dirigenziale si affida agli uomini che gli danno maggiori certezze. E’ evidente ormai la bocciatura per Gabbiadini che, se lo scorso anno alcuni avevano  giustificato con il “mostruoso” Higuain, quest’anno non riesce a trovare spazio nemmeno dopo l’assenza forzata di Milik. Fa riflettere anche lo scarso utilizzo di Strinic, autore di un discreto europeo, l’impiego con il contagocce del nazionale Giaccherini e la bocciatura parziale su Rog e Tonelli. Insomma mercato bocciato dal tecnico che ha addirittura rispolverato un El Kaddouri sul piede di partenza pur di non far giocare i nuovi. Fortuna che si è trovato quasi costretto a schierare Diawara e Maksimovic altrimenti i loro inserimenti sarebbero stati molto più lenti. Sembra essere tornati qualche anno addietro, quando l’altro tecnico toscano dichiarava: “è un acquisto della Società” come se Società ed allenatore non andassero nella stessa direzione.

La risposta di Sarri – Nel dopo gara lo stesso tecnico ha voluto rispondere al presidente: “Noi siamo dei dipendenti mentre lui è chiaramente al di sopra di ogni regola ed ha voluto dare un consiglio all’allenatore ma in questo momento io ritengo più appropriato fare altre cose. Mi avrebbe fatto più piacere se me l’avesse detto in privato.  Aubameyang era il secondo della lista di due attaccanti, ma non è arrivato ne’ l’uno ne’ l’altro”. Continua, dunque, il teatrino di botta e risposta a mezzo televisivo o radiofonico così come continuano le buone prestazioni ed i pochi punti della squadra. Un gioco d’azzardo che non avrà vincitori ma solo perdenti finchè tutti non si siederanno intorno ad un tavolo per stabilire una vera ed unica strategia. E che vinca il migliore…

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