Scozzafava “critica” il Napoli: “I tesserati parlano solo con le nazionali, la regola del silenzio sa di beffa!”

Monica Scozzafava, ex direttore della Comunicazione del Calcio Napoli, scrive nel suo editoriale per il Corriere del Mezzogiorno: Callejon, Maksimovic, Koulibaly, Hamsik e Mertens: ci piacerebbe ogni tanto ascoltare la loro voce, non star lì a decifrare le loro rispettive lingue e tradurre le interviste che rilasciano un minuto dopo essersi aggregati alle Nazionali. In genere sono i siti internet, più veloci di qualsiasi traduttore, a riproporre le chiacchierate che i giocatori del Napoli cortesemente concedono ai media stranieri.

Si tratta comunque di materiale che ai tifosi ancora affezionati al giornale di riferimento arriva in terza battuta, con differenti interpretazioni del loro pensiero: estensive, restrittive o talvolta completamente errate. Le regole in casa Napoli non prevedono, tranne a fine gara Champions, in mixed zone, interviste dei propri tesserati. Regole rispettate ma non condivise da chi fa il cronista di mestiere e avrebbe esigenza, di tanto in tanto, di ascoltare il pensiero, sentire la voce e il tono della stessa di personaggi dei quali inevitabilmente racconta le gesta.

Il punto (di equilibrio) sarebbe trovare un compromesso tra le regole del club e quelle delle Nazionali, smussare l’intransigenza della territorialità. La regola del silenzio ha il sapore di una beffa per tutti quando i tesserati lasciano l’Italia e parlano a ruota libera. E’ un po’ come quando una mamma vieta il rossetto alla figlia e lei lo mette in ascensore”.