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Sediolini, gradoni, balaustre, cancelli interni ed esterni, i piazzali: il San Paolo cambia volto, il Comune ditta…

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19 Agosto 2017 12:15 Di redazione
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«Ultimazione lavori giugno 2019», questa la scommessa del Comune per dare ai napoletani un San Paolo decente e più accogliente. Due anni di lavori, tutto dettagliato in una delibera pubblicata ieri sull’ Albo pretorio dove il piano di recupero dell’ impianto di Fuorigrotta è precisato punto su punto. E la novità è che il grosso delle opere non li farà la Napoli Servizi, azienda del Comune, alla quale sono andate commesse per soli 5 milioni dei 25 che Palazzo San Giacomo investirà sul San Paolo grazie a un mutuo con il Credito sportivo.

Il grosso, circa 20 milioni di cantieri, verranno affidati attraverso una gara pubblica. Il salto di qualità – per così dire – per avere un progetto di risistemazione dell’ impianto che badi anche all’ estetica oltre alla sostanza. E questo significa che la gara di evidenza pubblica è aperta agli specialisti del settore degli stadi di calcio.

Come anticipato da Il Mattino la schiarita nei rapporti tra Comune e Società sportiva calcio Napoli sul fronte della partita finanziaria ha riaperto il dialogo tra Comune e la stessa società del patron Aurelio De Laurentiis anche sul fronte della gestione della struttura. La formula dovrebbe essere una convenzione biennale, vale a dire la durata dei lavori allo stadio, per poi affidare al Napoli per molti più anni l’ impianto di Fuorigrotta.

Lo roadmap la traccia l’ assessore allo Sport Ciro Borriello ai microfoni di Radio Crc: «Posso annunciare che non ci saranno più pendenze tra il Comune e la Società – racconta l’ assessore – sono stati definiti tutti i compensi dovuti da entrambe le parti, calcolato fitti e costi sostenuti dal club, abbiamo fatto tutti un grande sforzo, e ora procederemo di comune accordo». Borriello entra nel dettaglio dell’ intesa: «Alla fine della pausa estiva stipuleremo una nuova convenzione con l’ obiettivo di pensare ad una gestione a lungo termine».

La questione della progettazione dei lavori da 20 milioni è dirimente anche nei rapporti con la Società e Borriello la precisa con forza: «Spenderemo 1 milione per aggiustare la copertura che non verrà smontata, mentre affideremo 20 milioni ad uno studio di progettazione di professionisti del settore. L’ idea è quella successivamente di concedere al club degli spazi per allestire un museo e un’ area di ristorazione» e altri attrattori.

Perché ultimati i lavori del Comune a quel punto potrebbe subentrare la Società per migliorare lo stadio anche interamente recuperando spazi enormi oggi abbandonati all’ incuria, di qui la possibilità di un patto con il Patron ben più lungo dei due anni. Anche sulla questione sky box arrivano conferme: «Preserveremo la pista d’ atletica – conclude l’ assessore – ma stiamo valutando soluzioni come quella di smontare e montare tribune sulla pista in occasione delle gare come già succede in molte parti d’ Europa.

Per noi è fondamentale riportare le famiglie allo stadio, abbiamo ridisegnato totalmente i bagni, per fine anno vogliamo consegnare i nuovi bagni ai napoletani». Due anni saranno sufficienti per avere un San Paolo decente, più sicuro, più confortevole e più bello? I tempi devono essere per forza questi visto che ad agosto 2019 a Fuorigrotta si terrà la manifestazione di apertura delle Universiadi e per quel giorno lo stadio dovrà essere perfettamente funzionante. Dunque sediolini, gradoni, balaustre, cancelli interni ed esterni, i piazzali stessi della struttura dovranno essere ultimati.

Fonte: Il Mattino

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