Serie A, cambia tutto: big match all’ora di pranzo e partite a Santo Stefano e Capodanno

Pronta la rivoluzione dei palinsesti del calcio italiano in televisione. Addio allo storico blocco di partite della domenica alle 15, ormai retaggio di quando le gare si ascoltavano alla radio, con lo spacchettamento dei match su tutto il fine settimana, ognuno con il suo orario. Gli scontri diretti della Serie A saranno spostati all’ora di pranzo, per attirare il florido mercato cinese. La partita sui diritti tv del massimo campionato italiano per il 2018-2021 è ancora in alto mare, ma il Corriere della Sera ha svelato cosa contengono le bozze commerciali da presentare alle pay tv. I tifosi ne hanno già avuto un assaggio negli ultimi anni, con il lunch match, gli anticipi del venerdì e i posticipi del lunedì. Ma non basta per seguire il modello di Inghilterra e Spagna, e riuscire così a vendere meglio il prodotto Serie A, offrendo la massima flessibilità e sfruttando i fusi orari. Il nuovo progetto infatti sarà ispirato alla Premier e alla Liga, dove i big match si giocano sempre più all’ora di pranzo per raggiungere le parabole cinesi e anche squadre come Barcellona e Real Madrid sono abituate per esempio a giocare il sabato alle 13 e alla 16.30.

Un primo esempio di quella che è la nuova foruma lo si avrà già nelle vacanze di Pasqua, quando il derby Inter-Milan si giocherà alle 12.30, la prima serata in Asia, e l’altro scontro diretto Roma-Atalanta si disputerà la domenica sera, se non addirittura il lunedì di Pasquetta. In generale cambierà anche il rapporto fra la Serie A e le vacanze, sempre inseguendo il modello inglese. Mancano alcuni passaggi tecnici che devono essere completati nel momento della stesura dei calendari 2017-18, ma si prevede che la sosta natalizia verrà spostata più avanti, a gennaio, per poter giocare il 26 dicembre e più avanti fino a capodanno. In Inghilterra il ‘boxing day’ è un appuntamento fisso, la Serie B è scesa in campo il 24 dicembre con un ottimo riscontro di pubblico negli stadi. Dispiacerà ai nostalgici degli appuntamenti fissi, ma questa rivoluzione sembra essere davvero necessaria. Gli ascolti di tre-quattro partite in contemporanea registrano numeri simili a quelli di una singola gara. Se il pallone italiano non dovesse riuscire ad aumentare i propri ricavi, rischia di perdere il treno offerto dalla rivoluzione del formato della Champions League. Nel 2018/19 l’Italia tornerà infatti ad avere quattro squadre qualificate direttamente nella fase a gironi, grazie al suo attuale ranking Uefa. E fra le novità del nuovo torneo ci saranno anche le nuove fasce orarie, con i match in programma alle 19 e alle 21.