Una Settimana da Dio per il Napoli: Sassuolo, Inter e Benfica per far “girare” il vento
Sassuolo, poi Inter ed infine il Da Luz di Lisbona, al cospetto del Benfica, per guadagnarsi quello spicchio di nobiltà a cui tutta Napoli anela. Una settimana, nove giorni per esser precisi, per respirare a pieni polmoni l’aria fresca e pulita dell’alta classifica della Serie A e per sistemarsi sopra quell’Orient Express dei sogni, che conduce dritto al gotha del calcio continentale, nel salotto buono d’Europa.
Il Napoli di Sarri col Sassuolo inaugura quella che potrebbe diventare, almeno nelle intenzioni, una Settimana da Dio, lo spartiacque fatale di una stagione maledetta, costellata da tradimenti, infortuni, incomprensioni e diatribe interne. Non c’è pace nel Napoli edizione 2016/17 che avrebbe dovuto, invece, spiccare il volo verso una decisa lotta al tricolore dopo il secondo posto della passata stagione, almeno nelle attese e nelle legittime ambizioni di una piazza che trasuda football e scandisce ogni giro di lancetta in funzione della propria squadra di calcio.
Il Napoli ha la possibilità di riabilitare una stagione intera, complice l’ennesimo passo falso di una Juventus che è ancora lontana dall’essere una corazzata invincibile, come era da spartito nei pronostici della vigilia. Il Napoli sarà artefice di sé stesso e delle proprie fortune, ha nelle mani la possibilità di plasmare il suo destino, di modellare il futuro che lo attende. E’ un campionato che propone una lotta al vertice avvincente, con tante squadre in grado di poter dire la propria: le romane, il Milan, la splendida Atalanta dei talenti nostrani, il Toro di Belotti e Mihajlovic. Il Napoli è, per il momento, la settima sorella di questo manipolo di squadre pronte a lottare fino all’ultima stilla di sudore per un posto in paradiso.
La zona Champions, a differenza degli scorsi anni, sembra essere affare per molti, il Napoli resta tra le papabili, ma non deve più perdere terreno e magari sfruttare anche quel fattore campo che ha smesso di essere suo punto di forza: Sassuolo e Inter, entrambe al San Paolo, possono rappresentare un trampolino non da poco.
Riassaporando il gusto della vittoria davanti al proprio pubblico (dopo i pari con Lazio e Dinamo Kiev), gli azzurri potrebbero riappropriarsi delle iniziali ambizioni di vertice, ridare smalto ed energia alle proprie speranze, riassestare una stagione sciagurata che rischia di prendere le sembianze pericolose dell’annata di transizione.
Sarri dovrà trovare il modo di far male all’avversario, perché i numeri e i dati su possesso palla ed occasioni potenziali non portano punti in cascina, perché Gabbiadini, almeno finché vestirà la maglia azzurra va sfruttato meglio, perché vogliamo capire se Marko Rog e Giaccherini potranno portare un valore aggiunto alla causa azzurra.
Questa sera col Sassuolo e poi venerdì sera con l’Inter di Pioli ci sono due occasioni più uniche che rare di porre rimedio alla falsa partenza, di cancellare con un colpo di spugna le delusioni patite con Roma e Juventus, ma dovrà essere giocoforza bottino pieno.
Raggranellare sei punti adesso, significa affrontare la finale di Lisbona (perché di finale si tratta) con piglio diverso, con quella spinta energizzante e quella forza propulsiva che serviranno come il pane per uscire indenni dall’inferno rosso del Da Luz.
Contro il Sassuolo di Di Francesco gli azzurri dovranno riprendersi il gusto dei tre punti, davanti ad un San Paolo che si presenterà col vestito buono per l’occasione (previsti 45.000 spettatori), per riassestarsi sul pianerottolo che conta e ridare all’orizzonte uno squarcio d’azzurro che manca da troppo tempo.