Soldi e diritti d’immagine, ecco i nodi da risolvere per i rinnovi di Mertens e Insigne
L’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno mette in evidenza la delicata questione dei rinnovi contrattuali di Mertens e Insigne. Ecco uno stralcio dell’editoriale di Monica Scozzafava: “Entrambi in doppia cifra (44 reti in d ue). Una produzione offensiva rispettabile che da un lato alza il livello della squadra guidata da Sarri,dall’ altro mette in imbarazzo il club rispetto ai rinnovi contrattuali sia del belga che del napoletano.
Situazioni diverse sia per scadenza (Mertens 2018, Insigne 2019) che per età, il primo, trentenne, chiede di più all’ ultimo vero contratto della sua carriera; il secondo ne fa una questione di rispetto del margine di crescita avuto negli ultimi due anni. A Mertens tre milioni non bastano, e per ora non firma. Insigne ne chiede quasi quattro e ci aggiunge i diritti di immagine. La richiesta ufficiale è già sulla scrivania del presidente De Laurentiis da qualche settimana e ogni gol del Magnifico, a questo punto, pesa il doppio sul rinnovo contrattuale. La trattativa concretamente non è ancora iniziata, nonostante da almeno un anno non manchino contatti tra l’ entourage e il presidente De Laurentiis.
L’ ultimo, l’ estate scorsa a Dimaro. Il colloquio non finì benissimo tanta era la distanza tra domanda e offerta, e tra le parti, forse proprio in quel momento si consumò la frattura. Oggi il club prova a ricucire e sollecita l’ attaccante a sedersi al tavolo – il patron azzurro prima di Napoli-Juventus chiese un incontro direttamente al calciatore – ma Insigne ha deciso di farsi da parte, la questione è demandata solo ed esclusivamente ai suoi procuratori. Sembra non voglia recedere però dalla richiesta che ha fatto pervenire al club, ma l’ ipotesi di una rottura definitiva non è verosimile.
I diritti di immagine, per politica aziendale, non gli verranno accordati. Ma un compromesso va cercato, trovato e proposto nero su bianco. Questione di soldi e basta? Insigne vorrebbe diventare il Totti azzurro e i sentimenti hanno un peso anche nei contratti. Relativo, certo”.