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Solo a Napoli poteva accadere, calciatori azzurri con gli occhi lucidi: attimi di magia, bambini in estasi!

Calciatori
18 Gennaio 2017 22:18 Di redazione
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La gioia  – Arriva Maradona, Napoli riparte, si riaccende. Energia pura, propulsore di tanti cuori che oggi si sono riuniti a CastelVolturno per rivivere il ricordo di un mito, di quella Napoli che ha vinto e che, per troppi anni, è stata rimpianta. Il pubblico di Napoli è così, riempie il San Carlo per lo spettacolo “Tre volte 10” ma non gli basta, vuole di più. Troppo grande è il desiderio di riscatto, troppo grande la voglia di poter urlare che il calciatore più forte di sempre ha indossato la casacca della propria città.

Emozione – Accade allora che CastelVolturno, quartier generale del Napoli attuale, catalizzi l’attenzione di tutti. Dai bambini del polo pediatrico che hanno voluto assistere alle scene di amarcord del campione che hanno conosciuto attraverso i racconti dei propri familiari ai calciatori che hanno assistito incantati all’arrivo del più grande di tutti i tempi. Sembrava un sogno poterlo abbracciare, parlargli, sorridere e perfino farsi qualche selfie secondo le ultime mode social. Perfino Sarri, che domenica dopo la vittoria per 3-1 era stato esortato a sorridere nel dopo gara dagli studi Premium, aveva il sorriso eginetico delle statue dell’antica Grecia stampato sul volto. Un’emozione collettiva, quasi contagiosa, probabilmente possibile solo in questa città.

Difficile pensare ad un atteggiamento simile altrove. Pensate che all’arrivo di Platini a Vinovo sarebbe accaduto lo stesso? Un teatro, una squadra, una città sconvolta dalla presenza del loro idolo? Anche se ci spostiamo al di là delle Alpi, pensiamo a Barcellona, attualmente fulcro del calcio mondiale, ci riesce difficile immaginare che tra trent’anni potrebbero venerare Messi così come Diego a Napoli. Del resto, già nel 1990 il popolo napoletano diede prova di tutto il suo amore per il campione argentino in quella semifinale mondiale proprio contro l’Italia che si giocò al San Paolo.

Chi ama non dimentica – si disse qualche anno dopo che Diego lasciò Napoli con vicende turbolente. E’ passato quasi un trentennio e, nessuno, sembra averlo dimenticato. Anzi l’amore sembra essersi amplificato. Una cosa straordinaria, se ci pensiamo, anche perché di Maradona difficilmente ne nascerà un altro ma anche un po’ rischioso perché, senza vivere il presente si può restare incatenati al passato e, soprattutto, si può perdere di vista il futuro. Ci auguriamo con Maradona, anche come ambasciatore, ma in una Società finalmente vincente.

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