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Van Basten: “Che battaglia con Maradona, vincere era un’impresa! Milan-Napoli? Spero dia spettacolo”

Opinioni
19 Gennaio 2017 08:16 Di redazione
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Marco Van Basten, ha rilasciato una lunga intervista sulle pagine della Gazzetta dello Sport in vista di Milan-Napoli di sabato. Le sfide tra lei e Maradona? Un suo gol al San Paolo e lo scudetto da Napoli vola a Milano. «Che battaglie con Maradona, vincere era un’impresa: oltre a Diego, c’erano Careca, Giordano, Ferrara… Ma anche noi avevamo tanti campioni e forse eravamo più squadra».

Sabato c’è Milan-Napoli: un tempo valeva il titolo, adesso forse il secondo posto. «Non so se vedrò la gara in tv. Tifo Milan? I colori rossoneri sono nel mio cuore, ma soprattutto spero sia una partita spettacolare. Poi su Maradona…».

Prego. «Volevo aggiungere: quando è venuto qui a Zurigo è stato contagioso. Per lui il calcio è allegria, trasmette queste sensazioni a chi gli sta intorno. Parliamo di un grandissimo: scudetto a Napoli, campione del
Mondo e tanto altro. Eppure se gli dai un pallone torna bambino. Ecco, questa magia rende il calcio lo sport più popolare al mondo. Non bisogna dimenticarlo: si pensa troppo al business, ma i tifosi vogliono accendersi per le prodezze di un campione».

Il Milan è fuori dall’Europa da anni… «Sa che cosa mi mette più tristezza? Vedere San Siro mezzo vuoto. Una cosa inconcepibile ai miei tempi. Era una bolgia contro il Napoli, ma pure se c’era l’Empoli. E le cose non vanno meglio negli altri stadi italiani, quasi tutti rimasti agli Anni 90. Al Milan mancano i grandi giocatori, ma pure una struttura moderna».

In Italia comanda la Juve. «Ha in rosa dei campioni e lo stadio pieno. Sono stati bravi, la società ha investito nel futuro e ora raccoglie i frutti. Si possono permettere di pagare Higuain 90 milioni di euro, di puntare su un talento come Dybala. Ma c’è qualcosa che non capisco».

Che cosa? “Milano ha una città e una regione potenzialmente superiore a Torino e al Piemonte. Sia come bacino di persone, sia a livello economico. Nel calcio arranca, davvero strano. Milano deve stare davanti. E in scia la Juve con Roma, Napoli e tutte le altre grandi città”.

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