Vesuvio lavali col fuoco, tensione all’Olimpico: nemmeno la domenica delle Palme ferma l’odio
La gara è ad alta tensione. Piazza Mancini, dove è il capolinea della linea del tram che dal centro porta allo stadio, è presidiata da una compagnia di poliziotti a cavallo sia prima che dopo la gara. Molto suggestivo, non c’ è che dire: la radiolina del responsabile gracchia in continuazione mentre i bimbi che giocano nel degradato giardinetto non smettono mai di fare foto. «Occhi aperti: potrebbero scontrarsi», ripetono dalla centrale. La vigilia di Lazio-Napoli vive come sempre sull’ ansia: le forze dell’ ordine presidiano i ponti di accesso all’ Olimpico ma tutto sembra esagerato, tenendo conto che alla fine sono meno di 200 i tifosi azzurri attesi.
La zona dello stadio, d’ altronde, è una specie di cantiere con transenne un po’ ovunque per i lavori in corso in vista degli Internazionali di tennis del Foro Italico e i pericoli sono ovunque: la gara è vietata ai residenti in Campania ed è per questo che un bel gruppetto di tifosi del Napoli sono regolarmente nel settore ospiti. Eppure l’ impressione è che il Viminale bene abbia fatto a tenere accesa l’ attenzione su questa gara: la rivalità tra le due tifoserie è molto accesa e la Curva Nord, come gran parte dello stadio, intona a più riprese il solito coro «’O Vesuvio lavali col fuoco». Lo fanno come fosse una litania e non si risparmiano neppure in questa domenica delle Palme.
Fonte – Il Mattino