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Vieri: “Il Napoli deve ambire alla vetta. Attaccanti? Preferisco Mertens, fa impallidire!”

Calciatori
10 Luglio 2017 11:10 Di redazione
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Christian Vieri, ex attaccante di Inter, Juve e Lazio, ha rilasciato una lunga intervista sul Corriere dello Sport:

Sia sincero, il calciomercato l’ appassiona o la annoia?

«E’ noiosissimo. Ormai da qualche anno, purtroppo, in Italia non si assiste più a grandi operazioni come in passato».

Che Serie A sta nascendo?
«Ho il timore che il livello non potrà che rimanere invariato. La Juve la farà nuovamente da padrona e le altre inseguiranno. Certo, siamo solo a inizio luglio e c’ è il margine per fare ottimi acquisti e provare a colmare il gap con i bianconeri: staremo a vedere ma, come dicevo, temo non ci saranno grandissime emozioni».

Juventus sempre favorita, dunque?
«Assolutamente sì».
Sei scudetti di fila, ma niente Champions: una maledizione…
«Ma quale maledizione? Sinceramente la vedo in maniera diversa. La Juve è una grande società e per arrivare due volte in tre anni in finale significa che sei una grande squadra. Poi, ci vuole anche un pizzico di fortuna, e la Juve ha preso le due squadre più forti del momento. Credo che esserci arrivati sia già un ottimo risultato e un ottimo punto di partenza per migliorarsi ancora».

L’ Inter cinese è pronta per la sfida?
«Lo sarà. Dovrà lavorare molto sul mercato e provare ad acquistare giocatori importanti capaci di fare la differenza, ma di sicuro le basi, soprattutto economiche, sembrano essere solide e concrete. E questo è già un ottimo punto di partenza per guardare al futuro con fiducia. Forse non potrà fin da subito essere lì a contendere il primato, ma nel giro di breve credo potrà tornare ad essere l’ Inter che tutti ricordiamo».

Cosa pensa del Napoli? Può migliorare ancora?
«Non credo cambierà di molto. Devono fare il salto di qualità necessario per competere e ambire alla vetta. E’ un’ ottima squadra che gioca bene e fa divertire. Forse le manca quella giusta dose di cinismo e di continuità: se le acquisisce, può fare davvero la differenza».

 

Qual è il centravanti di oggi che più le somiglia?
«Non ce ne sono. Non ci sono mancini come me. E poi credo non abbia molto senso andare a caccia di paragoni che non servono a nessuno. Ognuno ha il suo stile di gioco e credo ci siano tanti ottimi talenti. Belotti, per esempio, mi piace molto. Deve essere un belva. Deve fare come Pulici: lotta e battaglia col cuore. Se pretendiamo che alzi la testa per impostare, fare la giocata o altro, perderemo molto del suo grande talento».

Faccia la sua classifica: i primi cinque attaccanti in Italia.
«Higuain, il più completo, Belotti, Dzeko che l’ anno scorso ha fatto un grande campionato, Icardi che deve però imparare a giocare più per la squadra e Immobile. Poi, personalmente, apprezzo moltissimo Mertens: non sai mai dove sta e poi c’ è, ha dei colpi che fanno davvero impallidire».

Ai suoi tempi chi era il difensore più forte, quello che l’ ha fatta soffrire di più?
«Tutti. Ho preso scarpate e botte da tutti (ride). Maldini era forse il più forte contro cui ho giocato».

I cinque allenatori più forti oggi al mondo?
«Ancelotti, Zidane, Mourinho, Conte, Guardiola».

Ha mai pensato di allenare?
«No».

 

 

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